201604.11
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Web&/Tec: offendere il datore di lavoro su facebook è giusta causa di licenziamento

Lo studio legale La Cava ha dato risalto ad una recentissima pronunzia del 16 febbraio 2016 con la quale viene approfondita la fattispecie riguardante la giusta causa di licenziamento disciplinare azionata dal datore di lavoro nei confronti del proprio dipendente in seguito alla pubblicazione da parte di quest’ultimo sul proprio profilo social di post offensivi volti a screditare la sua persona.
Più in particolare, il caso in questione è stato portato innanzi al Tribunale di Avellino in seguito al ricorso promosso dallo stesso dipendente che lamentava l’illegittimità del licenziamento contestandone la sproporzione rispetto al fatto addebitato con conseguente richiesta di reintegra nel posto precedentemente occupato.
Il Tribunale di Avellino, tuttavia, ha respinto il ricorso ritenendolo del tutto infondato pronunciandosi in senso favorevole nei confronti del datore di lavoro sul presupposto della sussistenza di una violazione del rapporto fiduciario leso dal dipendente per un l’utilizzo inappropriato sul proprio profilo facebook di epiteti offensivi a contenuto diffamatorio rivolti a screditare la parte datoriale nonché per la consapevolezza di un simile gesto.
Il principio fatto valere con la predetta sentenza richiama e conferma un orientamento giurisprudenziale ormai consolidatosi, secondo il quale la giusta causa di licenziamento disciplinare non sussiste solo nell’ipotesi di inadempimento contrattuale ma interviene ogni qual volta risulti compromesso irrimediabilmente il vincolo di fiducia tra le parti ed impedisca la prosecuzione di un sereno rapporto di lavoro subordinato.
Commento a cura della Dott.ssa Daniela Di Pasquale