201603.02
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Concorso Scuola 2016, a Messina inizia la battaglia legale: “Troppe esclusioni illegittime, ricorreremo al Tar”

Il concorsone arriverà in Tribunale e, a Messina, i legali cominciano già ad annunciare ricorsi. Il parere dell’avvocato Vincenzo La Cava.

Il bando per il Concorso a Cattedra 2016 aveva già creato non poche polemiche, nel mondo della scuola, per i continui ritardi ed i rinvii di settimana in settimana. Il mega concorsone del Miur per la copertura di 63713 posti, infatti, era rimasto sospeso tra voci, conferme e smentite per intere settimane, alimentando malumori in tutto il settore scolastico. Adesso, con la pubblicazione definitiva sulla Gazzetta Ufficiale, questi malumori si sono trasformati in vere e proprie battaglie legali.Il concorsone arriverà in Tribunale e, a Messina, i legali cominciano già ad annunciare ricorsi. “Basta leggere il Bando per capire che i profili di illegittimità sono diversi – ha spiegato l’avvocato Vincenzo La Cava – ed ecco perché abbiamo già pronti i nuovi ricorsi al Tar”. Secondo il legale, da sempre impegnato nelle battaglie del settore scolastico, dal Bando risultano esclusi senza motivo diversi candidati. “Innanzitutto – continua La Cava – il personale docente educativo già assunto a tempo indeterminato, cosa che va contro i principi costituzionali di buon andamento ed uguaglianza”.Esclusi anche i docenti con 36 mesi di servizio ma non in possesso del titolo di abilitazione, nonché gli abilitandi, gli iscritti alla III fascia graduatoria d’istituto ed i laureati dopo il 31 agosto del 2014. “Il bando prevede – spiega ancora il legale – che il primo requisito per la partecipazione sia possedere l’abilitazione. In tal modo si escludono illegittimamente anche coloro che hanno comprovata esperienza nel settore scolastico, così come chi non ha potuto conseguire il titolo abilitativo poiché non vi erano percorsi formativi”. Ricorsi pronti anche per gli abilitati all’estero che, sebbene abbiano conseguito l’abilitazione in uno dei Paesi Europei, non hanno avuto riconosciuto dal Miur l’equipollenza del titolo. (Veronica Crocitti)

Fonte: Tempo stretto